Il cammeo o cameo è un gioiello realizzato attraverso l’incisione di una pietra stratificata o di una conchiglia, in particolare la Cypraecassis rufa, la Cassis madascarensis e la Cassis cornuta in quanto queste conchiglie della famiglia della Cassis presentano la superficie costituita da due strati di colore distinti, il che permette di isolare nitidamente dal fondo la figura in rilievo. Ancora oggi la lavorazione del cammeo si effettua artigianalmente. La prima fase della lavorazione consiste nella scelta della conchiglia adatta all’incisione. Successivamente si passa alla scoppatura, ovvero al taglio della parte più convessa della conchiglia, la “coppa”; poi si procede alla segnatura e alla sagomatura del pezzo tagliato: all’interno della coppa si tracciano i contorni dei cammei che si vogliomo ricavare e si eliminano, tagliandole, le parti superflue. Infine si passa all’aggarbatura, che consiste nel dare al pezzo la forma voluta (in genere ovale o tonda) utilizzando una mola speciale. A questo punto i pezzi ottenuti sono fissati su un fuso di legno con mastice caldo composto da pece greca, cera e scagliola. Dopo tale operazione si passa alla scrostatura cioè l’abrasione della parte più esterna della conchiglia in modo da lasciare in superficie lo strato chiaro da incidere. Il lavoro passa poi all’incisore, che disegna sulla superficie il soggetto da riprodurre. La lavorazione del cammeo ha conosciuto il suo massimo apice nel Rinascimento, oggi questi esemplari, alcuni dei quali realizzati ed impreziositi con materiali pregiati, sono presenti nelle collezioni medicee o conservati nei più importanti musei di tutto il mondo.