Oreficeria

L’oreficeria è l’arte della lavorazione dell’oro e di altri metalli preziosi, come l’argento e il platino, per ottenere oggetti artistici. L’arte orafa è strettamente correlata con la gioielleria, i cui manufatti utilizzano i metalli preziosi come leganti per la produzione di gioielli con gemme. oro La lavorazione dell’oro, che fu uno dei primi metalli ad essere utilizzato per le doti di indistruttibilità e malleabilità, sono per lo più identiche a quelle antiche: i monili vengono infatti ottenuti tramite fusione e realizzati mediante varie tecniche, come il cesello, lo stampo, a sbalzo, a filigrana, etc. Storia Età antica [modifica] Corredo funebre della tomba 43 dalla necropoli di Varna Corredo funebre della tomba 43 dalla necropoli di Varna L’estrema rarità dei metalli preziosi ha comportato nel tempo un riutilizzo degli oggetti realizzati nei tempi remoti, che venivano fusi per nuove creazioni, e le poche testimonianze sopravvissute fino a noi interessano per lo più esemplari rinvenuti nei corredi funebri. Tale è il caso delle opere di oreficeria provenienti dalla Mesopotamia e dall’Antico Egitto, la cui arte orafa è documentata dai reperti provenienti dalle necropoli egizie e dalle tombe reali, come nella Tomba di Tutankhamon. Diverso il discorso per l’antica Grecia, per la quale non ci sono arrivati moltissimi esemplari anche per la difficoltà di reperire la materia prima, almeno fino all’età ellenistica, durante la quale l’espansione verso Oriente favorì l’arrivo di grandi quantità d’oro e la realizzazione di molti e vari oggetti artistici. Ben rappresentata anche l’oreficeria etrusca, della quale meritano menzione gli oggetti realizzati con il metodo della granulazione, e quella romana, soprattutto di età imperiale. nero sviluppati nella scultura in pietra e nei manoscritti miniati dei monasteri, soprattutto nelle pagine tappeto prodotte nel VII secolo nelle isole britanniche. Oreficeria longobarda Per approfondire, vedi la voce Oreficeria longobarda. Per quanto riguarda l’oreficeria longobarda ci sono pervenuti alcuni oggetti caratteristici dell’alto livello raggiunto dagli orafi longobardi, come le croci gemmate, di cui un esempio significativo è la Croce di Agilulfo (inizio del VII secolo). Un altro capolavoro orafo è la copertura dell’Evangeliario di Teodolinda (Monza, Tesoro della Basilica di San Giovanni Battista) (603). Oreficeria carolingia La produzione di oreficerie e di oggetti preziosi in genere ebbe un picco durante la “rinascenza carolingia”, grazie anche alle immense ricchezze accumulate nelle vittoriose campagne militari: solo dagli Avari nel 795 erano stati saccheggiati cinquanta carri colmi d’oro e argento. Le opere di alta oreficeria venivano spesso donate a basiliche, abbazie e cattedrali ai sovrani stessi. Un capolavoro assoluto è l’altare di Sant’Ambrogio, conservato magnificamente intatto presso la basilica di Milano, fatto per il vescovo Angilberto II da Vuolvino faber. Altri pezzi importanti sono la Coperta del Codice Aureo di Monaco di Baviera (Bayerische Staatsbibliothek, 870 circa) o il cosiddetto Ciborio di Arnolfo (Monaco, Residenz, stesso periodo), decorati con uno stile repentino e “nervoso”, ancora collegabile con la scuola di Reims, con numerose linee spezzate che rifrangono la luce sull’oro e creano un effetto scintillante. Basso medioevo Nel medioevo si diffusero nuovi metodi di castonature e di smaltatura. Agli smalti clamplevé si sostituirono nel Trecento i cloisonné, nella cui produzione fu maestra la scuola senese. Età moderna Nel Rinascimento si fece più stretto il legame tra arti figurative ed oreficeria e molti pittori e scultori dell’epoca furono anche valenti orafi, come Donatello e Benvenuto Cellini. Con il colonialismo l’arrivo d ingenti quantità d’oro e di altri metalli preziosi dalle nuove terre scoperte favorì la produzione di gioielli destinati alle personalità delle corti reali europee ed all’alta borghesia. Età contemporanea [modifica] Nell’Ottocento anche appartenenti alla media borghesia iniziarono a sfoggiare prodotti orafi, soprattutto grazie alla nuova tecnica della placcatura, che consentiva di ricoprire d’oro oggetti fatti di metalli più poveri. In Italia, l’oreficeria e gioielleria ebbero un momento di eccellenza nella produzione della Melchiorre e C., fondata nel 1873 a Valenza da Vincenzo Melchiorre. Ventesimo Secolo [modifica] Anche l’oreficeria risente del cambiamento epocale e non produce più per una nicchia di persone, ma cerca la massificazione. In italia esistono alcuni distretti peraltro famosi in tutto il mondo: Valenza, Vicenza, Arezzo.

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