Le perle Akoya anche chiamate perle Mikimoto vengono apprezzate in tutto il Mondo per la loro luminosità e sono le perle coltivate in acqua salata maggiormente conosciute e commercializzate.
Stiamo parlando di perle giapponesi perfettamente rotonde che hanno un colore che varia dal bianco al crema talvolta con stupendi riflessi ce spaziano dall’argento al rosa. In rari casi si riscontrano casi di riflessi dorati.
Le ostriche Akoya a differenza delle ostriche che producono le preziosissime perle australiane muoiono dopo la raccolta delle perle. Diversamene, le ostriche che generano le perle di Tahiti e quelle australiane possono essere nucleate nuovamente.
La perla Akoya nasce dalla Pinctada Fucata Martensii chiamata comunemente “Ostrica Akoya”, un particolare mollusco coltivato non solo in Giappone ma anche in Cina e Vietnam.
Le dimensioni di queste perle giapponesi di coltura variano da 2mm fino al massimo di 10 mm e nascono all’inizio del XX secolo grazie al brevetto del celebre Kokichi Mikimoto che permette di creare perle nucleate.
Anche i coltivatori cinesi coltivano queste perle superando per quantità i giapponesi. Le perle Akoya cinesi sono più piccole di quelle giapponesi e non di qualità sempre eccellente: costando meno negli ultimi anni le perle cinesi Akoya stanno conquistando il mercato dei gioielli più commerciali come quelli della grande distribuzione.
Per la realizzazione dei nostri gioielli artigianali i nostri esperti selezionano le migliori perle Akoya provenienti da coltivatori di perle giapponesi in quanto preferiamo perle Mikimoto con un diametro più grande e di alta qualità.
Le perle Mikimoto anche dette perle Akoya sono le più famose perle coltivate giapponesi.
La straordinaria carriera di Mikimoto, l’inventore delle parle Akoya inizia nel 1878 quando, dopo aver partecipato ad un’esposizione di perle nel suo paese, nota che le perle perfette riscuotevano molto successo nonostante venissero vendute a prezzi molto elevati. Da quel momento Mikimoto inizio a coltivare le ostriche facendo numerosi esperimenti che lo portarono al successo con la creazione delle perle Mikimoto.
Mikimoto ebbe un’idea geniale, quella di manipolare la natura inserendo a mano i “nuclei” nelle ostriche in crescita: le “ama” (donne apneista) raccoglievano le ostriche in mare e prima di rimetterle sul fondo Mikimoto inseriva degli agenti esterni.
Nell’anno 1888 ottenne un prestito e con la moglie Ume avvia una coltivazione di perle usando la varietà di ostriche Pinctada martensiide fucata.
Il suo primo raccolto del 1891 fù fallimentare così riprovò con altre 5.000 ostriche utilizzando vari nuclei, come conchiglie di abalone, coralli, ossa e altri materiali. Anche questo secondo tentativo fallì ma Mikimoto non si arrese e decise di usare solo perline di madreperla nei successivi 1.000 gusci. Perle di madreperla sono composte da madreperla, la stessa sostanza di cui sono composte le perle.
Dopo svariati fallimenti imputabili dalla marea rossa, che conteneva una specie di batteri mortali per le ostriche, l’11 giugno del 1893 Mikimoto riesce finalmente a ottenere la prima perla Akoya semisferica usando i nuclei di madreperla.